mercoledì 18 giugno 2008

Ed ecco il primo libro: Fred Vargas. L'uomo dei cerchi azzurri

Parto subito in quarta con il primo libro.
L'ho letto in poche ore, poco più di 200 pagine Einaudi Stle Libero, ed è uno di quei libri che mi prende non tanto per la trama, ma per come è scritto. E per come sono i personaggi.
Il Commissario Jean-Baptiste Adamsberg è un tipo strano, non bello ma bello lo stesso, con una mente intuitiva che macina in background, in maniera tangente a lui stesso, ma che alla fine arriva alla conclusione giusta.
Insomma, diciamo che presa dall'entusiasmo ho voglia di condividere l'ultimo libro che ho letto anche se l'ora tarda non mi fa essere troppo lucida. E' che questo è un libro in cui si descrivono, a parte la vicenda gialla (sì, è un giallo, mi ero dimenticata di dirlo), pensieri ed emozioni, rispettando la confusione che quasi sempre c'è nelle persone. Perché, chi ha ben chiaro cosa prova, cosa pensa, ma veramente? Io di certo no. E mi piace leggerne.
Vi trascrivo un pezzettino, che mi ha fatto pensare: anch'io faccio così, almeno in parte.
E poi, anche questo libro è pieno di persone che amano lontano.
Buonanotte. Il libro è disponibile in biblioteca.

Tornando a piedi in ufficio Adamsberg riflettteva in maniera vaga. Lui non rifletteva mai a fondo. Non aveva mai capito cosa accadesse quando le persone dicevano: «Su, riflettiamo». Quel che si ordiva nel loro cervello, come facessero per organizzare idee precise, indurre, dedurre e concludere, era per lui un assoluto mistero. Constatava che ciò produceva risultati innegabili, che dopo quelle operazioni le persone compivano scelte e pensava ammirato che a lui mancasse qualcosa. Ma quando lui stesso lo faceva, quando si sedeva e si diceva «Riflettiamo», nella sua testa non succedeva niente. Anzi, era proprio in quei momenti che lui conosceva il nulla. Adamsberg non si accorgeva mai di riflettere e, se gli capitava di rendersene conto, subito la cosa si bloccava. Perciò tutte le sue idee, tutti i suoi propositi e tutte le sue decisioni, non sapeva mai da dove venissero.